Asti 12/10/09
Nel corso di poco più di due mesi l'Associazione Coordinamento Asti-Est (con la collaborazione di altre associazioni cittadine **) ha condotto più di dieci azioni pubbliche (tre incontri con l'assessore ai Servizi Sociali, due presidi in piazza, otto contrasti di sfratti) a difesa del diritto all'abitare.
Le azioni di contrasto si sono concluse con altrettanti rinvii delle esecuzioni al mese di Novembre (quelli da abitazioni private “pagate” dall'assessorato, quelli da case popolari semplicemente sospesi, con la conferma delle procedure e degli eventuali canoni sanzionatori). Otto minacce di sfratto che si riproporranno, insieme ad altre, a danno di altrettante famiglie la cui coesione sarà messa a dura prova.
Gli incontri con l'assessore hanno tenuto aperto un confronto che fino al momento non ha prodotto nessun risultato positivo. L'annuncio di un ennesimo incontro, in sede di Commissione Consiliare, in cui si sarebbe discusso almeno il problema della scadenza delle convenzioni a tempo, non ha avuto alcun seguito. Le cinque richieste *** delle associazioni hanno avuto risposte notarili, di sostanziale negazione dei problemi oppure sono state ignorate o respinte.
Valga ad esempio il rifiuto di mettere le reali condizioni sociali delle famiglie al centro delle istruttorie per affrontare le emergenze (occupazioni, sfratti, scadenze delle convenzioni a tempo). Analoga sorte hanno seguito tutte le proposte che le Associazioni hanno messo in capo ad un interesse pubblico o comune. Valgano ad esempio le regole del “mercato” opposte alla richiesta di un utilizzo sociale del Ferrotel o di altro edificio dismesso nonché alla richiesta di un regime delle convenzioni urbanistiche più attento al bisogno abitativo delle famiglie popolari. Non parliamo poi del rifiuto dichiarato a consentire azioni, o a prendere provvedimenti, che non rientrino in un religioso rispetto della “proprietà” e delle regole (occupazioni, requisizioni).
Sullo stato delle cose, percepito dalle Associazioni con il segno di un malessere sociale crescente, l'assessore ha rilasciato in più occasioni giudizi tranquillizzanti, giudizi costruiti con una ormai scandalosa omissione di dati di analisi (indici sugli sfratti, connotazioni e indici del patrimonio abitativo, efficacia delle tutele di legge a sostegno delle locazioni, indici e criteri sulle “morosità colpevoli” in erp, indici sul bisogno abitativo insoddisfatto, ecc) e con la falsificazione delle previsioni sulla disponibilità di alloggi di erp.
I pochi provvedimenti realizzati sono stati di carattere filantropico (ormai sono ridotte a questa misura tutte le tutele di legge nonché quelle deliberate dall'assessorato) oppure di conferma dell'orientamento politico dominante (la consegna del bisogno abitativo al mercato delle locazioni) come l'agenzia immobiliare del Comune. Per il resto, in fatto di politica per la casa popolare, l'assessorato annuncia gli effetti di scelte fatte altrove (il Piano Casa della Regione) che, in ogni caso sono destinate a lasciare il tasso di assegnazione a valori troppo bassi (6 %) per alleggerire un bisogno abitativo sempre più insoddisfatto.
Le azioni pubbliche delle associazioni hanno avuto una eco sulla stampa cittadina ma, in sede di consiglio comunale, salvo il disinteresse e il pregiudizio scontati della maggioranza, continuano ad essere considerate un esercizio minore di opposizione sociale. Diversamente le Associazioni, al di là del numero al momento modesto dei cittadini che coinvolgono nelle loro azioni, ritengono di svolgere un ruolo di “rilettura pubblica” della realtà sociale cittadina, di contrasto di un senso comune dominato dalla “parola di chi comanda”, di cittadinanza attiva e responsabile. Le Associazioni “in movimento per il diritto alla casa” stanno provando a condividere questo ruolo con altre associazioni “in movimento” (riunioni del lunedì sera alla Casa del Popolo) e ritengono, in questo loro ruolo, di poter dare un contributo alla costruzione di una alternativa politica in città.
Su questa base invitano tutte le forze politiche di opposizione ad un confronto che avrà luogo lunedì 19 ottobre, alle ore 21, alla Casa del Popolo di via Brofferio 129.
Note
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Associazioni e relativi portavoce:
- Coordinamento Asti-Est, Carlo Sottile; carlo.sottile@tiscali.it Egle Piccinini; egle@lillinet.org
- Associazione Amal, Ait Yussef; aityoussef@tiscali.it ; Ait Idris; idriss.ait@libero.it
- Varie&Eventuali, Sara Caron; saracaron@libero.it
- AISAP, associazione senegalesi, Seck Mamadou; m.seck@virgilio.it
- Collettivo Sherwood, Francesco Olivero; siamostranianimali@yahoo.it
- Associazione A Sinistra, Giuseppe Vitello; gv.jmmi85@virgilio.it
- Cobas Asti, Luca Squillia; krck_luca@yahoo.it
- Forum Sociale, Mario Malandrone; pblu@libero.it
- Tempi di Fraternità, Gianpiero Monaca; astensis@libero.it
- Psichiatria Democratica, Tiziana Valente; hocopus@tin.it
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- Blocco degli sgomberi e degli sfratti delle famiglie di cui è riconosciuta o confermata una situazione di emergenza abitativa e sociale;
- Ripristino di una procedura pubblica per le assegnazioni “fuori graduatoria”;
- Uso sociale degli edifici dismessi da enti pubblici (enel, ferrotel, vecchio ospedale..);
- Regole trasparenti per il buon uso degli alloggi di edilizia residenziale pubblica;
- Requisizione degli alloggi sfitti delle banche, delle assicurazioni e delle immobiliari.
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