sabato 18 gennaio 2014

LE RAGIONI INCONFESSATE DELL'ESTABLISHMENT

La nostra ostinazione nell'argomentare ciò che facciamo, è nota a tutti i nostri interlocutori. Inoltre per evitare ogni astrazione mettiamo a confronto i nostri argomenti con i bisogni, le speranze e i drammi, nonché i pregiudizi e la falsa coscienza, di chi si affaccia ai nostri sportelli di segretariato e poi, accettando la nostra pedagogia, ci accompagna. L'abbiamo chiamata pedagogia della partecipazione consapevole. E' per questo che le nostre “occupazioni” non sono bivacchi o l'esito di un malessere fuori controllo oppure azioni avventate di chi ignora il contesto. Sono invece progetti razionali e condivisi, assunzioni di responsabilità (comprese quelle che derivano dalla disobbedienza ai codici, abbiamo sei processi in corso), azioni pre/meditate e necessitate in un contesto dove i poteri dominanti si sono prodigati, nel corso di 20 anni, a negare diritti della persona e sociali. Questo è il tempo presente, queste sono le “occupazioni”, non altre. Basta un minimo di onestà intellettuale per riconoscerle.

  FONDO DI RESISTENZA   con i pregiudicati della ex Mutua SOMMA VERSATA A TUTT'OGGI     7300 e...