mercoledì 24 luglio 2019

La “ferocia degli sgomberi” negli sguardi dei bambini.


La mattina del 15 luglio scorso, nel quartiere di Primavalle a Roma, dopo un assedio durato tutta la notte, un imponente apparato di forze dell’ordine (centinaia di agenti, diciotto blindati della polizia, sei camionette, sei defender, due idranti e un elicottero), ha effettuato lo sgombero di alcune decine di famiglie italiane e straniere (con circa 80 minori), che abitavano dal 2003 in un edificio di via Capranica. Inutili i tentativi di “dialogo” portati avanti nel corso della notte: “Si è trattato di una trattativa fasulla, l’ordine era quello di sgomberare sin dal principio e di farlo in maniera plateale”.
L’assessorato ai servizi sociali di Roma, dopo aver dichiarato la ricerca di soluzioni abitative dignitose senza dividere le famiglie, ha poi proceduto al ricollocamento temporaneo di parte delle persone (sradicate dai loro contesti sociali, scolastici, e di vita senza alcuna prospettiva futura), in dormitori, centri di accoglienza a bassa soglia e servizi non meglio identificati sparsi per il territorio.

venerdì 24 maggio 2019

UNO SPIRAGLIO DI LUCE SUL DIRITTO ALL'ABITARE

Nella tarda serata di sabato 11 maggio a Roma, Konrad Krajewski, il Cardinale elemosiniere del Vaticano, si è calato in un tombino, ha strappato i sigilli della cabina elettrica e ha restituito luce, dignità e sicurezza alle 450 persone (170 nuclei familiari con 98 bambini) occupanti lo Spin Time (uno stabile pubblico da anni in disuso e abbandonato), che erano costrette, ormai da una settimana, a vivere nel buio, senza acqua calda e nell’impossibilità di poter utilizzare qualsiasi apparecchiatura elettrica (da frigo e cucina, a strumentazioni mediche).
“Un gesto disperato”, “Un gesto di umanità”, con queste parole il Cardinale e il Vaticano hanno, nei giorni successivi, rivendicato l’azione (sulla quale la procura ha avviato un'inchiesta).
“Un gesto di verità”, si potrebbe anche dire, che apre uno spiraglio di luce sui reali presupposti delle azioni di molte famiglie, di attivisti e volontari per il diritto all’abitare, che sono, troppo spesso, derubricate esclusivamente ad azioni illegali e arbitrarie.

Potrebbe essere utile, in tal senso, provare a ripercorrere le ore precedenti al gesto dell’eminente porporato, riscoprirne la genesi e le motivazioni: l’incontro con le famiglie e i loro bisogni, l’indignazione per i potenziali rischi dell’oscurità cui erano da giorni costrette, la ricerca di soluzioni urgenti con gli enti preposti, il non rassegnarsi all’impassibile silenzio istituzionale che seguiva e la discesa nell’oscurità del tombino per strappare i sigilli di un legalitarismo sempre più sordo e cieco alle tragedie umane e, infine, il riportare un po’ di luce non solo a quelle persone ma anche su quel principio di umanità e su quei valori costituzionali di solidarietà e giustizia sociale, che sembrano essere sempre più immersi nelle tenebre dell’indifferenza.

di Domenico Massano

mercoledì 20 marzo 2019

PER IL CLIMA, CONTRO LE GRANDI OPERE



1________________________________________________
Lasciare sottoterra tutti i giacimenti di fossili non ancora sfruttati e ridurre rapidamente a zero i prelievi da quelli operativi: niente Tap e Eastmed; niente nuove trivelle e rinnovo delle concessioni scadute. Incentivi finanziari, ma soprattutto sostegno normativo e organizzativo, alle fonti rinnovabili, alle comunità energetiche, all’efficienza in tutte le utenze, alla riduzione dei consumi superflui.
2_______________________________________________
Riorganizzazione radicale della mobilità: potenziamento del trasporto di massa e a domanda, soppressione in tempi rapidi della “vacca sacra” (Mumford) delle nostre società: l’accoppiata auto-petrolio. Ma il passaggio all’elettrico non basta. L’auto privata non è solo un veicolo; è un sistema che esige la moltiplicazione di strade, parcheggi e congestione; e che alimenta consumi, dispersione (sprawl) urbana e grandi centri commerciali a spese della vita di vicinato. Abbandonarlo per una mobilità flessibile e condivisa richiede cambiamenti radicali degli stili di vita che non possono essere imposti: devono venir resi accettabili con politiche ad hoc nel trasporto pubblico, in campo commerciale, nell’edilizia.

giovedì 28 febbraio 2019

CONTRO-NARRAZIONE

Il Coordinamento Asti-Est, associazione di volontariato costituita nel 1995, ha ormai una storia. Come tutte le storie divide il suo tempo in cicli. L’ultimo ciclo dal 2008 al 2018 si è chiuso con la violenza degli sgomberi, i processi e gli effetti di lungo periodo degli interventi di “riduzione del danno” (di politiche sociali predatorie) del Comune. A vederli bene nella loro ambivalenza, oltre le loro dichiarate finalità, questi ultimi hanno funzionato come dispositivi di controllo e assoggettamento, più dei tribunali, più della questura, contribuendo così massicciamente a spegnere le esperienze più cariche di futuro di quel ciclo.
E’ dunque venuto il momento di fare la storia del Coordinamento Asti-Est affinché quel carico di futuro, in particolare le azioni che abbiamo vissuto con “vocazione costituente” (soprattutto le “occupazioni”), non vada perduto. Dunque non una semplice documentazione ma una più impegnativa, perché vivente nella memoria dei protagonisti, contro narrazione. Ciò che ci spinge a comporla, soprattutto in testi, questa contro-narrazione, è la constatazione che i problemi sociali che la sottendono e che noi abbiamo spesso riassunto nello slogan “casa, reddito, dignità”, sono tutt’altro che risolti, anzi si ripresentano in altre forme, ancora più gravi, nel sottostante del decreto Salvini.

venerdì 8 febbraio 2019

INVESTIRE IN SOLIDARIETÀ

In questi tempi di morali incerte e di moralismi a gogò, investire pubblicamente in solidarietà sembra essere la scelta meno manipolabile; una assunzione di responsabilità associata ad un aiuto concreto, utile per le persone a cui è destinato. Ma questa scelta è anche espressione di una relazione autentica, tra persone in carne ed ossa, insomma, è una condivisione.
Questo sono state le iniziative che hanno accompagnato i sodali del Coordinamento Asti-Est, subito dopo la conclusione del processo per la “occupazione” di via Orfanotrofio. Condanne pesanti: 18 mila euro di risarcimento danni e reclusioni fino a complessivi 40 anni. Come già detto, le condanne penali, con l’appello, andranno presumibilmente in prescrizione, la richiesta di risarcimento resta invece una minaccia nelle mani dell’Azienda Sanitaria.
Ma non vogliamo in questa sede riproporre i nostri giudizi sulla vicenda e riaprire la discussione. Ribadiamo ciò che abbiamo già detto: è stato un processo alla povertà e le azioni fin lì condotte dall’Associazione non hanno perso, con la condanna, la loro vocazione “costituente”, vale a dire , di rispetto degli art. 3 e 42 della Costituzione (…..E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana…….La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale….).
Facciamo rilevare che adesso, a pochi mesi da quella sentenza, le stesse azioni vengono interpretate, in alcuni tribunali, come “reati associativi” (sovversione dell’ordinamento della Repubblica, banda armata) e chi le agisce viene costretto agli arresti domiciliari (Milano, Roma, Salerno).
Della condivisione invece vogliamo ancora parlare, quel valore che sostiene ogni buona azione civica e ne determina gli esiti. In questo momento, per ragioni più che evidenti – le disuguaglianze sempre più ribollenti di bisogni e diritti negati e di poteri e privilegi usurpati – la condivisione delle attività di associazioni come la nostra (nodo nella Rete dei Numeri Pari), non riconducibili alla mera filantropia, è una scelta impegnativa, che ha bisogno di passione politica, nel senso nobile del termine, di ciò che è bene per la polis, la comunità dei cittadini.
Oggi, quando poteri variamente mercantili e poteri sovraordinati ad ogni forma di sovranità popolare, puntano, a dispetto della Costituzione, a predeterminare ogni scelta della vita collettiva e personale, c’è più che mai bisogno di quella passione, ce n’è più bisogno di prima. Allora, mentre rinnoviamo i ringraziamenti a tutti coloro che hanno versato somme nel nostro “fondo di solidarietà”, nonché l’impegno a garantirne il buon uso, chiediamo a tutte le persone che in vario modo ci hanno manifestato la loro simpatia, di considerare l’Associazione come una delle sedi della loro passione politica.
Dunque scriveteci (coordinamentoastiest@tiscali.it; https://coordinamentoasti-est.blogspot.com/ ), venite a trovarci, la nostra sede di via Monti, per le visite e le riunioni, è aperta tutti i martedì mattina dalle 10, 30 in poi.



I componenti il Comitato Direttivo dell’Associazione
Michele Clemente, Carlo Sottile, Massano Domenico, Sergio Signorelli, Brunella Testoni, Matra Negro, Stennardo Santina, Ivana Dellapiana, Samuele Gullino, Kouci Echafargui.

  FONDO DI RESISTENZA   con i pregiudicati della ex Mutua SOMMA VERSATA A TUTT'OGGI     7300 e...