mercoledì 20 marzo 2019

PER IL CLIMA, CONTRO LE GRANDI OPERE



1________________________________________________
Lasciare sottoterra tutti i giacimenti di fossili non ancora sfruttati e ridurre rapidamente a zero i prelievi da quelli operativi: niente Tap e Eastmed; niente nuove trivelle e rinnovo delle concessioni scadute. Incentivi finanziari, ma soprattutto sostegno normativo e organizzativo, alle fonti rinnovabili, alle comunità energetiche, all’efficienza in tutte le utenze, alla riduzione dei consumi superflui.
2_______________________________________________
Riorganizzazione radicale della mobilità: potenziamento del trasporto di massa e a domanda, soppressione in tempi rapidi della “vacca sacra” (Mumford) delle nostre società: l’accoppiata auto-petrolio. Ma il passaggio all’elettrico non basta. L’auto privata non è solo un veicolo; è un sistema che esige la moltiplicazione di strade, parcheggi e congestione; e che alimenta consumi, dispersione (sprawl) urbana e grandi centri commerciali a spese della vita di vicinato. Abbandonarlo per una mobilità flessibile e condivisa richiede cambiamenti radicali degli stili di vita che non possono essere imposti: devono venir resi accettabili con politiche ad hoc nel trasporto pubblico, in campo commerciale, nell’edilizia.

3_____________________________________________________________________________________________
Trasformare completamente, da domani, agricoltura e alimentazione. L’agricoltura industriale consuma dieci calorie di origine fossile per ogni caloria degli alimenti prodotti; avvelena il suolo, ne fa un deserto privo di vita; richiede dosi crescenti di fertilizzanti sintetici, di pesticidi, di erbicidi, di acqua da avvelenare rendendola inutilizzabile; e attraverso piante e animali nutriti così avvelena anche gli esseri umani. Un’alimentazione ricca di carni, poi, richiede allevamenti che danneggiano salute e ambiente, impiegano quantità insostenibili di suolo, acqua, energia. L’agricoltura che frena i cambiamenti climatici è biologica, multicolturale, multifunzionale (oltre agli alimenti, produce energia, educazione, svago e tutela l’ambiente), di piccole aziende e di prossimità. Può creare legami tra chi produce e chi consuma (Gas o community farming) riproducibili anche in altri campi (lavorazione degli alimenti, energia, trasporto, edilizia e persino nell’industria) e dar lavoro a migliaia e migliaia di giovani acculturati che già oggi tentano un ritorno alla campagna con un grande bagaglio di conoscenze scientifiche. Il suolo vivo assorbe carbonio, più degli alberi. Quello sterilizzato dalla chimica diventa polvere, dilava e scompare per sempre. E’ ora di spiegare che le pratiche che si oppongono alla manomissione della natura sono il futuro.
4_____________________________________________________________________________________________
Porre fine alla produzione e al commercio di armi: la nostra principale industria, Leonardo, vive solo di questo. Le armi generano guerre, lutti, miseria e profughi; ma generano anche quantità enormi di CO2, che non rientrano nemmeno nel computo delle emissioni misurate per sventare la catastrofe climatica.
5_____________________________________________________________________________________________
Dimenticare il Tav Torino-Lione: la Grande opera più ridicola mai concepita: un cantiere che produrrà più CO2 dell’improbabile riduzione futura basata su previsioni infondate e ipotesi fantasiose. E con il Tav, dimenticare tutte le altre Grandi opere, dalle nuove autostrade alla riapertura dei Navigli di Milano ridotti a rigagnoli. Ma a far danno, a portarci nel baratro, ci sono anche i Grandi eventi: dopo l’Expo, le Olimpiadi; e chi più ne ha più ne metta.

LA MOBILITAZIONE È PROMOSSA AD ASTI DA:
Coordinamento Asti-Est
Laboratorio autogestito la Miccia
La Briccona
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