1________________________________________________
Lasciare
sottoterra tutti i giacimenti di fossili non ancora sfruttati e
ridurre rapidamente a zero i prelievi da quelli operativi: niente Tap
e Eastmed; niente nuove trivelle e rinnovo delle concessioni scadute.
Incentivi finanziari, ma soprattutto sostegno normativo e
organizzativo, alle fonti rinnovabili, alle comunità energetiche,
all’efficienza in tutte le utenze, alla riduzione dei consumi
superflui.
2_______________________________________________
Riorganizzazione
radicale della mobilità: potenziamento del trasporto di massa e a
domanda, soppressione in tempi rapidi della “vacca sacra”
(Mumford) delle nostre società: l’accoppiata auto-petrolio. Ma il
passaggio all’elettrico non basta. L’auto privata non è solo un
veicolo; è un sistema che esige la moltiplicazione di strade,
parcheggi e congestione; e che alimenta consumi, dispersione (sprawl)
urbana e grandi centri commerciali a spese della vita di vicinato.
Abbandonarlo per una mobilità flessibile e condivisa richiede
cambiamenti radicali degli stili di vita che non possono essere
imposti: devono venir resi accettabili con politiche ad hoc nel
trasporto pubblico, in campo commerciale, nell’edilizia.
3_____________________________________________________________________________________________
Trasformare
completamente, da domani, agricoltura e alimentazione. L’agricoltura
industriale consuma dieci calorie di origine fossile per ogni caloria
degli alimenti prodotti; avvelena il suolo, ne fa un deserto privo di
vita; richiede dosi crescenti di fertilizzanti sintetici, di
pesticidi, di erbicidi, di acqua da avvelenare rendendola
inutilizzabile; e attraverso piante e animali nutriti così avvelena
anche gli esseri umani. Un’alimentazione ricca di carni, poi,
richiede allevamenti che danneggiano salute e ambiente, impiegano
quantità insostenibili di suolo, acqua, energia. L’agricoltura che
frena i cambiamenti climatici è biologica, multicolturale,
multifunzionale (oltre agli alimenti, produce energia, educazione,
svago e tutela l’ambiente), di piccole aziende e di prossimità.
Può creare legami tra chi produce e chi consuma (Gas o community
farming) riproducibili anche in altri campi (lavorazione degli
alimenti, energia, trasporto, edilizia e persino nell’industria) e
dar lavoro a migliaia e migliaia di giovani acculturati che già oggi
tentano un ritorno alla campagna con un grande bagaglio di conoscenze
scientifiche. Il suolo vivo assorbe carbonio, più degli alberi.
Quello sterilizzato dalla chimica diventa polvere, dilava e scompare
per sempre. E’ ora di spiegare che le pratiche che si oppongono
alla manomissione della natura sono il futuro.
4_____________________________________________________________________________________________
Porre
fine alla produzione e al commercio di armi: la nostra principale
industria, Leonardo, vive solo di questo. Le armi generano guerre,
lutti, miseria e profughi; ma generano anche quantità enormi di CO2,
che non rientrano nemmeno nel computo delle emissioni misurate per
sventare la catastrofe climatica.
5_____________________________________________________________________________________________
Dimenticare
il Tav Torino-Lione: la Grande opera più ridicola mai concepita: un
cantiere che produrrà più CO2 dell’improbabile riduzione futura
basata su previsioni infondate e ipotesi fantasiose. E con il Tav,
dimenticare tutte le altre Grandi opere, dalle nuove autostrade alla
riapertura dei Navigli di Milano ridotti a rigagnoli. Ma a far danno,
a portarci nel baratro, ci sono anche i Grandi eventi: dopo l’Expo,
le Olimpiadi; e chi più ne ha più ne metta.
LA
MOBILITAZIONE È PROMOSSA AD ASTI DA:
Coordinamento
Asti-Est
Laboratorio
autogestito la Miccia
La
Briccona
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