Solidarietà
e vicinanza con Pinuccia Cane e Giacinto Ratti
Ci
è toccato vedere in un video clip le modalità dell'arresto di
Pinuccia Cane e di Giacinto Ratti, frequentatori dei nostri
collettivi e delle nostre iniziative, e vi assicuriamo che non è
stato gradevole. Tutto l'episodio ha avuto l'aspetto di una vera e
propria aggressione a freddo da parte dei carabinieri. Pina è
caduta, tutti e due i nostri sodali hanno tentato di sottrarre i loro
corpi al sequestro, subendo gli spintoni, gli strattonamenti e le
urla di imperio degli energumeni in divisa. Quel che è seguito, le
parole dette a giustificazione, le motivazioni del fermo e del
provvedimento di custodia, è stato lo svolgersi di una azione di
repressione all'insegna del più volgare pregiudizio e della più
rozza prevenzione.
Pinuccia
e Giacinto sono infatti stranoti per la loro pacifica e ostinata
militanza sociale e la loro presenza davanti ai cancelli della
Miroglio era puramente e semplicemente motivata da ragioni di
solidarietà. Non c'era alcuna necessità di “identificarli”,
salvo voler deliberatamente provocare la loro reazione. Inoltre,
l'azione repressiva è stata così rapida, il tempo di svolgere uno
striscione, e così ingiustificata, dato il contesto assolutamente
pacifico, che gli operai e i sindacalisti presenti hanno potuto solo
a posteriori apprendere il senso dei fatti.
Il
conflitto tra gli operai di una filiale della Miroglio di Taranto,
minacciati di licenziamento (sono già state avviate le procedure per
la mobilità), e i dirigenti della multinazionale, dura da tempo e la
Stampa di Torino ne ha dato notizia più volte. Ieri poco più di
cento di loro, arrivati da Taranto, presidiavano i cancelli della
Miroglio di Alba e manifestavano in attesa che una loro delegazione
fosse ricevuta dalla proprietà.
La
presenza, davanti a quei cancelli, di Pinuccia e Giacinto e di altri
dieci volenterosi militanti, poteva tradire l'intenzione,
assolutamente legittima, di aggiungere altre buone ragioni a quel
conflitto. Anche se così fosse, solo una mentalità da sbirri
ottocenteschi poteva opporsi a quell'intenzione con una azione
repressiva. Questo purtroppo è accaduto, fino all'inaccettabile
epilogo. Dichiarati in stato di fermo, portati via ammanettati,
perquisiti per trovare “armi, esplosivi e strumenti di effrazione”,
denunciati in due per avere con se una forbice da elettricista e un
coltellino svizzero, Pinuccia e Giacinto agli arresti domiciliari.
Mentre
dichiariamo la nostra solidarietà a Pina e Giacinto e la vicinanza
al senso e alla pratica delle loro azioni, ci auguriamo che la
vergognosa vicenda si chiuda al più presto e tutti siano liberi.
Asti
07/06/12
Carlo
Sottile, Samuele Gullino, Egle Piccinini, Valentina Vogliolo, Roberto
Zanna, Cristina Navone, Bruno Giaccone, Michele Clemente, Rosario
Ragusa, Oreste Borra, Luca Squillia, Giovanni Pensabene, Malandrone Mario, Fea Annapaola
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