SECONDO UNO STUDIO ASTI E’ TRA LE
CITTA’ PIU’ COLPITE IN ITALIA
E’ record di sfratti “Adesso serve un vero
piano casa”. In un anno sono stati 300. Vercelli: “Sostenere
gli affitti, utilizzare gli immobili pubblici vuoti”
ROBERTO GONELLA - ASTI
Numeri e percentuali portano alla
luce un dramma che si consuma quotidianamente, spesso
nell’indifferenza. L’aumento degli sfratti è tra gli effetti
della crisi economica ma testimonia anche l’inadeguatezza delle
risposte (quando ci sono) date al problema casa. La ricerca a livello
nazionale dall'Unione inquilini è l’ulteriore conferma: 56 mila
sfratti per morosità in Italia nel 2011, con Asti che fornisce il
suo contributo in negativo.
Nel 2011 i provvedimenti emessi in città
sono stati 299: -14,81% rispetto all’anno prima. Il dato «migliore»
in Piemonte (3902, +4,76% la media regionale con Novara al polo
opposto +41,9), in controtendenza anche con la media nazionale
(-2,77). Attenzione però, questo non significa che il problema si
avverta meno. Anzi, è il contrario. Le richieste di esecuzione
affidate all’ufficiale giudiziario sono state infatti 685 (+16,7%).
L’aumento più consistente in regione (5859 casi, +0,98). Ma il
record negativo Asti lo registra nel numero di sfratti eseguiti: 194
secondo l’Unione inquilini, il 35,6% in più contro una media
regionale del 2,70% (1942 sfratti). In Italia hanno fatto peggio solo
Mantova, Udine, Macerata, Rieti e Vibo Valentia.
La discrepanza made
in Asti che in città l’iter giudiziario non si ferma perché le
famiglie morose non riescono a lasciare autonomamente la loro casa in
quanto prive di soluzioni alternative. Tradotto, manca più che
altrove una «rete sociale» di salvataggio.
«La situazione non è
semplice - conferma Piero Vercelli, neo assessore ai Servizi sociali,
per anni tra gli esponenti più attivi del movimento per il diritto
alla casa - occorre far fronte all’emergenza e affrontare la
questione in prospettiva, ad esempio con l’housing sociale». «Ma
non si può delegare tutto al mio assessorato, ciascuno in Giunta e
nelle istituzioni deve fare la sua parte - aggiunge -occorre un
tavolo per individuare un percorso comune, lavorare in rete e
monitorare la situazione in modo da affrontare i casi prima che si
arrivi allo sfratto con costi sociali ma anche economici per la
collettività». E non solo: «Serve un sostegno agli affitti e fare
un ragionamento sul canone sociale per quelli sfitti. Senza
dimenticare gli immobili pubblici attualmente vuoti».
I numeri
299 sfratti morosità richiesti nel
2011: sono il 14,81% in meno rispetto al 2010;
685 richieste di sfratto presentate all’ufficiale giudiziario, sono il 16,7% in più rispetto all’anno prima;
194 sfratti eseguiti, sono il 35,6% in più, l’aumento più alto in percentuale in Piemonte.
685 richieste di sfratto presentate all’ufficiale giudiziario, sono il 16,7% in più rispetto all’anno prima;
194 sfratti eseguiti, sono il 35,6% in più, l’aumento più alto in percentuale in Piemonte.
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