Il bisogno abitativo è un problema sociale gravissimo.
Non si può affrontare solo con l'ordinaria amministrazione.
Servono tutele efficaci e nuovi alloggi popolari.
Le cifre ?
Decine di emergenze abitative e 600 domande di case popolari si confronteranno verso la fine del 2011 e mesi seguenti con 108 alloggi di nuova costruzione.
Intanto in città ci sono decine di contenitori vuoti offerti alla speculazione immobiliare e migliaia di alloggi sfitti con canoni inaccessibili per le famiglie con redditi modesti.
Le famiglie con sfratti esecutivi (alcune con punteggi elevati in graduatoria atc) che affollano il nostro sportello di segretariato sociale non hanno altra via che una terza “occupazione”?
Cosa fanno gli assessorati e le istituzioni ?
Quasi nulla, però le famiglie e le associazioni che hanno deciso di sottrarsi al ricatto dello sfratto hanno già ricevuto 42 notifiche di reato (“invasione di edificio”, “interruzione di pubblico servizio”) e le famiglie che hanno “occupato” un edificio di proprietà pubblica, vuoto e abbandonato all'incuria in via Allende, subiranno un processo a partire dal 23 di marzo.
Hanno solo difeso il loro diritto alla casa e la loro dignità.
CHIEDIAMO
- "la risoluzione dell'emergenza abitativa attraverso la requisizione (o altro atto autoritativo del Sindaco) delle strutture pubbliche e immobiliari abbandonate, sull'esempio degli edifici “occupati” in città".
- La “presa in carico” da parte dell'Assessorato ai Servizi Sociali di tutte le emergenze abitative segnalate agli sportelli di segretariato delle associazioni (Coordinamento Asti-Est, Caritas, Parrocchie)
- La convocazione di un “tavolo” in capo al Prefetto affinché si avvii un progetto partecipato di tutela del diritto all'abitare
- Il riconoscimento del valore sociale (risposta al bisogno abitativo, e sottrazione di beni pubblici alla speculazione immobiliare) dei progetti avviati dalle famiglie “occupanti” in via Allende e in via Orfanotrofio.
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