venerdì 25 febbraio 2011

VISITE NOTARILI ?


Questa mattina in via Orfanotrofio abbiamo ricevuto una visita inaspettata dei carabinieri e dei vigili del fuoco. Passati i primi momenti di panico perché nel nostro immaginario c'è la scena del possibile sgombero, abbiamo chiarito il motivo della visita e tutto è filato liscio, tra reciproche cortesie. Prescindendo dall'aspetto notarile della cosa, diciamo che la Procura della Repubblica ha avuto le nostre stesse preoccupazioni riguardo alle condizioni igienico sanitarie di ogni singola unità abitativa.
Così sono state verificate le modalità di installazione delle stufe a legna e dei punti cottura, le aerazioni, insomma il rispetto di tutte le norme del noto DM 05/07/95, quello che guida le verifiche dell'igiene pubblica. Noi ovviamente terremo conto di quanto evidenziato sui verbali e cercheremo di garantire, meglio di quanto abbiamo fatto finora, le migliori condizioni di abitabilità. L'ingegnere dei vigili non pareva del tutto insoddisfatto considerndo le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare in una situazione di provvisorietà come quella. Nelle nostre previsioni, subito dopo l'”occupazione”, c'era ovviamente anche l'allacciamento di tutte le utenze, quella del gas compresa, per poter accendere il bruciatore dell'impianto di riscaldamento. Anzi, nella lettera inviata al Direttore Sanitario ne abbiamo fatto esplicita richiesta.
Salvo auspicare un nostro sgombero e, implicitamente o esplicitamente, negare il problema concreto del bisogno abitativo insoddisfatto in cui si dibattono centinaia di famiglie, dalla parte delle istituzioni o enti più direttamente toccate dalla nostra azione “illegale” è venuto solo il silenzio. Come è noto, soprattutto di questi tempi, tra la forma e la sostanza, o se si preferisce tra le norme e la vita, può scavarsi un abisso in cui i poteri sono spinti ad agire all'impazzata vale a dire con interventi peggiori del danno. Un esito che ovviamente non auspichiamo e che tentiamo continuamente di allontanare.
Noi abbiamo già preso un appuntamento con i vigili del fuoco (lunedì mattina alle 10) per una analogo verifica delle unità abitative in cui questa mattina gli inquilini erano assenti (per ovvie ragioni, mamme e bambini a scuola o all'asilo, uomini alla ricerca di lavoro) ma non vorremmo che tutto questo servisse solo ad arricchire di argomenti formali chi ha tuttora intenzione di sgomberarci. Potrebbe però essere vero anche il contrario. Forse qualcuno vuole accelerare la soluzione dei nostri problemi. Insomma nessuno può impedirci di sognare.
Da un primo giudizio sulle verifiche fatte, ci è sembrato di dover adeguare l'aerazione nei locali dove sono presenti stufe a legna e in quelli adibiti alla cottura dei cibi. Inoltre dovremo assicurarci che vengano usate bombole del gas di un ceto tipo piuttosto che di un altro più pericoloso. Considereremo anche la possibilità di attivare l'impianto di riscaldamento, sezionandolo opportunamente. Si tratta di interventi che faremo. Per il resto contiamo sulla sensibilità sociale e sulla solidarietà di quelli che fino ad ora hanno collaborato con noi oppure ci hanno seguito con simpatia.
Dopo la visita di carabinieri e vigili del fuoco in via Orfanotrofio, abbiamo fatto a nostra volta una visita in un alloggio di Corso Alfieri, su richiesta dell'inquilino. Regolare contratto di locazione 4+4 ma condizioni igienico sanitarie pressoché tutte fuori norma, compresa la mancanza dell'impianto di riscaldamento, come certificato aualche giorno fa dall'Igiene Pubblica. Al termine dei rituali 30 giorni se gli adeguamenti indicati dall'Igiene Pubblica non saranno realizzati, possiamo presumere che sarà notificata al proprietario la inabilità dell'alloggio (canone di locazione 350 euro/mese). A quel punto abbiamo voluto strafare. Siamo stati al catasto e all'urbanistica per ricostruire la storia edilizia di quell'edificio di fattura anteguerra. Con i dati in nostro possesso possiamo argomentare che, almeno dal 56, anno in cui è stata fatta una ristrutturazione per ricavarne l'alloggio di cui stiamo parlando, non c'è stato alcun adeguamento alle norme igienico/sanitarie/edilizie che intanto si erano fatte giustamente più severe.
Non abbiamo potuto fare a meno di mettere a confronto il rigore e la tempestività della verifica fatta in via Orfanotrofio e l'approssimazione o l'assenza delle verifiche in Corso Alfieri. In un edificio dove, qualche anno fa, un inquilino (migrante) è morto gassato perché accendeva una stufa a legna in un alloggio privo di impianto di riscaldamento, come quello da noi visitato.

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