In
questi tempi di morali incerte e di moralismi a gogò, investire
pubblicamente in solidarietà sembra essere la scelta meno
manipolabile; una assunzione di responsabilità associata ad un aiuto
concreto, utile per le persone a cui è destinato. Ma questa scelta è
anche espressione di una relazione autentica, tra persone in carne ed
ossa, insomma, è una condivisione.
Questo
sono state le iniziative che hanno accompagnato i sodali del
Coordinamento Asti-Est, subito dopo la conclusione del processo per
la “occupazione” di via Orfanotrofio. Condanne pesanti: 18 mila
euro di risarcimento danni e reclusioni fino a complessivi 40 anni.
Come già detto, le condanne penali, con l’appello, andranno
presumibilmente in prescrizione, la richiesta di risarcimento resta
invece una minaccia nelle mani dell’Azienda Sanitaria.
Ma
non vogliamo in questa sede riproporre i nostri giudizi sulla vicenda
e riaprire la discussione. Ribadiamo ciò che abbiamo già detto: è
stato un processo alla povertà e le azioni fin lì condotte
dall’Associazione non hanno perso, con la condanna, la loro
vocazione “costituente”, vale a dire , di rispetto degli art. 3 e
42 della Costituzione (…..E’ compito della Repubblica
rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando
di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana…….La proprietà
privata è riconosciuta e garantita dalla legge che ne determina i
modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne
la funzione sociale….).
Facciamo
rilevare che adesso, a pochi mesi da quella sentenza, le stesse
azioni vengono interpretate, in alcuni tribunali, come “reati
associativi” (sovversione dell’ordinamento della Repubblica,
banda armata) e chi le agisce viene costretto agli arresti
domiciliari (Milano, Roma, Salerno).
Della
condivisione invece vogliamo ancora parlare, quel valore che sostiene
ogni buona azione civica e ne determina gli esiti. In questo momento,
per ragioni più che evidenti – le disuguaglianze sempre più
ribollenti di bisogni e diritti negati e di poteri e privilegi
usurpati – la condivisione delle attività di associazioni come la
nostra (nodo nella Rete dei Numeri Pari), non riconducibili alla mera
filantropia, è una scelta impegnativa, che ha bisogno di passione
politica, nel senso nobile del termine, di ciò che è bene per la
polis, la comunità dei cittadini.
Oggi,
quando poteri variamente mercantili e poteri sovraordinati ad ogni
forma di sovranità popolare, puntano, a dispetto della
Costituzione, a predeterminare ogni scelta della vita collettiva e
personale, c’è più che mai bisogno di quella passione, ce n’è
più bisogno di prima. Allora, mentre rinnoviamo i ringraziamenti a
tutti coloro che hanno versato somme nel nostro “fondo di
solidarietà”, nonché l’impegno a garantirne il buon uso,
chiediamo a tutte le persone che in vario modo ci hanno manifestato
la loro simpatia, di considerare l’Associazione come una delle sedi
della loro passione politica.
Dunque
scriveteci (
coordinamentoastiest@tiscali.it;
https://coordinamentoasti-est.blogspot.com/ ), venite a trovarci, la
nostra sede di via Monti, per le visite e le riunioni, è aperta
tutti i martedì mattina dalle 10, 30 in poi.
I
componenti il Comitato Direttivo dell’Associazione
Michele
Clemente, Carlo Sottile, Massano Domenico, Sergio Signorelli,
Brunella Testoni, Matra Negro, Stennardo Santina, Ivana Dellapiana,
Samuele Gullino, Kouci Echafargui.