mercoledì 10 aprile 2013

INCONTRO CON I CAPIGRUPPO


L'incontro non ha registrato niente di nuovo, salvo il fatto che la presenza del sindaco, della presidente del Consiglio Comunale e di alcuni capogruppo, ha confermato una disposizione all'ascolto che le famiglie e l'associazione avevamo già avuto occasione di apprezzare.
Da parte nostra sono state ripresentate le ragioni e la storia delle tre occupazioni, il valore politico e sociale che attribuiamo a quelle, il loro senso nel nostro universo di discorso.
Attraverso quelle ragioni abbiamo puntualizzato i principali problemi da affrontare, quello abitativo essendo il diritto all'abitare sempre più negato e quello dell'uso degli stabili occupati, essendo il diritto di proprietà, così come è esercitato oggi, in un mercato dominato dalla finanza, di ostacolo ad un uso sociale degli edifici.

E' stata condivisa l'analisi del contesto in cui questi problemi hanno origine, dunque il loro carattere sociale, dunque i nessi con la crisi più generale delle società dell'occidente capitalistico e con le politiche economiche imposte dalla troika e con le conseguenti limitazioni di sovranità degli stati nazionali e ancor più degli enti locali.
Sul che fare, come fare e con chi, gli orientamento della nostra parte e quello dominante delle rappresentanze istituzionali, ovviamente non collimano. Questi ultimi messi alle strette del dover fare qualcosa e presto, rimarcano una differenza di ruoli, loro al di sopra, interpreti di un sedicente interesse generale di cui non c'è traccia nelle vicende più o meno recenti delle amministrazioni pubbliche, dunque costretti ad assumere e riassumere in modo notarile i vincoli e le limitazioni annotate nell'analisi di cui si è detto.
Da parte nostra è stato ribadito che, data la situazione, sarà necessario, prima o poi, ricondurre la proprietà privata al suo valore sociale (di cui agli articoli 41,42 e 43 della Costituzione), con azioni conseguenti, la requisizione definitiva o temporanea, l'esproprio, come ha deciso il governo della Andalusia, verso le banche proprietarie di alloggi concessi in mutuo. Da parte delle rappresentanze istituzionali, confidando che quel momento non venga mai, si oppongono soluzioni più rispettose degli equilibri ancora dominanti. Le soluzioni annunciate sono apprezzabili, il passaggio di proprietà dal Ministero al Comune per lo stabile di via Allende e un progetto di ousing sociale per l'edificio di strada volta, ma sono ancora in fase istruttoria, pur avendo avuto alcune conferme positive.
Da parte nostra è stato ribadito che il diritto all'abitare non è negoziabile è in conformità con quanto affermato dall'art. 3 della Costituzione, in particolare il comma 2, nei procedimenti di sfratto per morosità incolpevole deve essere garantito il passaggio da casa a casa. I provvedimenti annunciati e in fase di attuazione a cui l'assessorato affida la tutela del diritto all'abitare, apprezzabili anche questi, sono però visibilmente inadeguati a contenere nel medio perido un bisogno abitativo sempre più insoddisfatto.
A meno di una imprevedibile soluzione della crisi, si dovrà uscire dalla ordinaria amministrazione, si dovranno rompere ancora i vincoli di ordine pratico e giuridico imposti da una almeno trentennale cultura e politica neo-liberale. rimettano i problemi nelle mani dei cittadini, nelle forme di democrazia partecipata e, da subito, valorizzino le esperienze che hanno già tradotto nei fatti questo orientamento. Solo in queste esperienze infatti si sono costruiti soggetti collettivi in grado di assumere su di se i compiti e le responsabilità di un radicale cambiamento di rotta. Da questo punto di vista, le cautele, le incertezze e probabilmente anche i dissensi che accompagnano l'atteggiamento dialogante della amministrazione, del Sindaco e dall'assessore alle politiche sociali, trasformeranno il dialogo in un dispositivo di assoggettamento allo statu quo.
Nella serata lo studioso di diritto Ugo Mattei ha fatto la presentazione del suo ultimo libro “La controriforma”. Si tratta di una riletura del testo della Costituzione del 48 in cui si riconoscono sia le tracce del costituzionalismo borghese, sia quelle fortemente caratterizzanti del riformismo storico. Non solo il diritto di proprietà in capo al cittadino singolo ma anche i valori dell'uguaglianza e della giustizia sociale in capo alla comunità dei cittadini, proprietari e non proprietari. Insomma una Costituzione in cui i diritti del cittadino, proprietario e non proprietario, vengono prima, anche nell'economia del testo, del diritto di proprietà e l'esercizio di questo diritto non può confliggere con i i diritti fondamentali dei cittadini. Questa limitazione si deve riconoscere anche nell'uso del bene di proprietà, nel senso il bene non può essere consegnato al suo proprietario in disponibilità assoluta.

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