giovedì 25 aprile 2013

APRILE 2013: LA LOTTA CONTINUA!


A sentire il leader del Movimento 5 stelle, fascismo e antifascismo sarebbero ormai questioni ideologiche superate, “domande senza risposta” su cui non si dovrebbe più perder tempo, tanto che persino Simone Di Stefano (candidato presidente del movimento fascista Casa Pound) potrebbe, a detta dell’ex comico, entrare senza problemi a far parte del MS5. Il fascismo poi, come ricorda Roberta Lombardi (capogruppo del movimento grillino alla Camera dei deputati) prima di “degenerare” aveva molti aspetti positivi, tra cui la “tutela della famiglia” e l’”alto senso dello stato”.

Queste le dichiarazioni pubbliche di due dei più importanti esponenti di quel movimento che in Italia è riuscito ad affermarsi intercettando e dando forma politica a quel malessere sociale ormai sempre più diffuso, assumendo – deformandoli e rendendoli fruttuosi da un punto di vista elettorale– la sfiducia nei confronti della politica, la consapevolezza dell’irriformabilità del sistema, la tensione verso una maggiore equità nella distribuzione delle risorse e l’attenzione per le tematiche ambientali.

POLITICAMENTE SCORRETTO


Il corteo di ieri si è discostato visibilmente, nel linguaggio e nelle forme della partecipazione, dai soliti cortei. Uno sciame di persone, non attraversato da principi d'ordine, soprattutto gioioso. Le tematiche esplicite, quelle rintracciabili nei volantini e negli striscioni, sono circolate senza uno specifico portatore, né individuale né collettivo. Certo i “rottamai” c'erano, c'erano i giovani precari, c'erano le famiglie, “occupanti e non”, ma nessuno di loro appariva con il targhet della categoria sociale di appartenenza.
Due volantini, fitti di argomenti, sono stati distribuiti in una sorta di occasionale passamano, come se quella fin troppo tradizionale forma di comunicazione costituisse un dettaglio trascurabile rispetto alla comunicazione dei sentimenti, delle colonne sonore dei sound-system, delle danze e delle performance dei gruppi in costume. Una bella manifestazione, hanno detto in molti, durante e dopo il corteo. Una bella festa. In molti si sono rammaricati di non avervi preso parte. 

Una situazione decisamente sfavorevole per chi sopravvaluta il potere della parola, per chi legge il presente con le lenti del passato. La rivendicazione del diritto al lavoro e alla casa è stata brevemente commentata, in due punti del lungo percorso, come se fosse serenamente implicita e scontata, come se la fiducia e la speranza in un mondo migliore non avessero bisogno di dichiarazioni di uguaglianza e di giustizia sociale, ma solo di azioni e sentimenti conseguenti. Rigorosamente conseguenti, come una occupazione, come una festa in una casa occupata o come un esproprio. Si esproprio, come quello deciso dal governo della Andalusia, nei confronti delle banche che hanno speculato con i mutui ipotecari.

Si può, si deve


Si può, si deve
tutelare l'ambiente e al tempo stesso riconoscere l'esistenza di un vecchio utile mestiere, il commerciante itinerante di materiali ferrosi. Non siamo una categoria sociologica in via di estinzione. Siamo delle famiglie, di persone in carne ed ossa che per anni hanno campato commerciando materiali ferrosi. Non ci siamo arricchiti, ma da quando è in vigore il TU delle leggi di utela ambientale, siamo il facile bersaglio di autorità di polizia che ci denunciano per gestione non autorizzata dei rifiuti, ci sequestrano gli automezzi, e da ultimo ci fermano del tutto l'attività minacciando i gestori dei centri di recupero di denuncia per ricettazione o per accettazione di rifiuti da soggetti non abilitati. 

mercoledì 10 aprile 2013

INCONTRO CON I CAPIGRUPPO


L'incontro non ha registrato niente di nuovo, salvo il fatto che la presenza del sindaco, della presidente del Consiglio Comunale e di alcuni capogruppo, ha confermato una disposizione all'ascolto che le famiglie e l'associazione avevamo già avuto occasione di apprezzare.
Da parte nostra sono state ripresentate le ragioni e la storia delle tre occupazioni, il valore politico e sociale che attribuiamo a quelle, il loro senso nel nostro universo di discorso.
Attraverso quelle ragioni abbiamo puntualizzato i principali problemi da affrontare, quello abitativo essendo il diritto all'abitare sempre più negato e quello dell'uso degli stabili occupati, essendo il diritto di proprietà, così come è esercitato oggi, in un mercato dominato dalla finanza, di ostacolo ad un uso sociale degli edifici.

  FONDO DI RESISTENZA   con i pregiudicati della ex Mutua SOMMA VERSATA A TUTT'OGGI     7300 e...