Da Asti siamo nel numero
che basta per reggere due striscioni. Non si tratta solo di
solidarizzare con il Gabrio minacciato di sgombero. In ballo c'è la
questione grossa del coordinamento dei soggetti sociali che in
Piemonte si battono per il diritto alla casa. Non si trova ancora la
formula giusta, ci si affida allo spontaneismo delle iniziative, alla
possibilità che una rete funzioni senza amministratore. L'obiettivo
è quello, ma siamo ancora alle tracce, alle pallide anticipazioni.
Le azioni a vocazione costituente devono avere la loro parte, le
suggestioni e l'immaginario devono entrarci in qualche modo. Insomma,
un percorso tortuoso, affidato più che mai alla esperienza,
piuttosto che alla riflessione teorica.
domenica 28 ottobre 2012
sabato 27 ottobre 2012
BUONA FESTA E BENVENUTI
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عيد
سعيد و مرحبا بكم جمي بالاقامةالمحتلة،المبنى
الذي تتواجدون فيه حاليا ، كان مقرا
للمستوصف الصحي ، ثم انتقل بهذا النشاط
إلى مكان آخر كما يعلم الكل ، و ظل هذا
المكان فارغا و مهجورا بلا قيمة الى ان
تم احتلاله
و استغلاله من طرف 11
اسرة
كانت بلا مأوى بعد ان حكم عليهم جميعا
بالافراغ لاسباب متعددة ، هنا استقر
الجميع ، كما تم استغلال حيزا منه في بعض
الانشطة كالتعليم. ان
حضوركم الى جانبنا اليوم هو تعبير عن
التضامن الفعلي مع كل الاسر المعنية .
كما
نخبر الحظور بأن مداخيل حفل عشاء هذه
الامسية سيخصص لأداء واجبات الكهرباء و
آليات التدفئة......،
وشكرا لكل من ساهم ولورمزيا
mercoledì 17 ottobre 2012
CHIEDIAMO UN TAVOLO PARTECIPATO
Il
“tavolo” convocato dall'assessore Vercelli il giorno 9 ottobre
non ha avuto quasi nulla dei vecchi “tavoli delle emergenze” ed
ha avuto ben poco di quello “spazio partecipato”, annunciato
dallo stesso assessore e caldeggiato dalle associazioni, in cui
l'oggetto di cui appropriarsi dovrebbe essere il “territorio”
e i modi di viverlo bene in questi tempi di crisi, compresa la
domiciliarità per tutti i cittadini e le loro famiglie.
C'erano,
evidentemente non a caso, l'assessore all'urbanistica e un suo
collaboratore. Il sindaco ha riproposto le linee generali del suo
progetto, dunque il censimento del patrimonio immobiliare sfitto o
inutilizzato, strumenti urbanistici che abbiano tra le finalità la
riduzione della tensione abitativa, le azioni per fare incontrare la
domanda con l'offerta di alloggi a canone calmierato, il
potenziamento degli strumenti già attivi di prevenzione degli
sfratti e di sostegno delle locazioni....nonché la sua personale
preoccupazione per il dramma delle famiglie sfrattate e l'intenzione
di avviare un dialogo non solo formale con chi fa cittadinanza
attiva. Il portavoce del Prefetto ha chiesto azioni per
ricomporre una coesione sociale già abbastanza compromessa e
l'assessore ha descritto i suoi primi provvedimenti e altri prossimi,
tutti orientati ad evitare il peggio che si annuncia nei dati,
continuamente aggiornati in crescita, della disoccupazione e della
precarietà economica.
mercoledì 10 ottobre 2012
UNA COMUNITÀ IN MOVIMENTO
Dopo un convivio
improvvisato in Piazza San Secondo, i presenti, volontari
dell'associazione e famiglie “occupanti”, striscioni e
scampoli d'urbanizzazione in sagome di cartone, queste ultime ben
visibili issate su canne palustri dai più volenterosi, hanno
raggiunto in corteo il luogo dell'appuntamento, sotto la Prefettura.
Ma prima di partecipare al convivio, anticipato da the pasticcini e
pane arabo – questa dominanza del gusto nordafricano vorrà pur
dire qualcosa - le strategie dell'attenzione erano già state
dispiegate. Volantini, mostre, appelli e brevi informazioni al
microfono, per invogliare i passanti e sopratutto i tranquilli
frequentatori della piazza a mettersi in ascolto, cogliere almeno il
senso generale di quella presenza lì, essendo il dramma abitativo
appena percepito, le famiglie sfrattate come fantasmi persino
fastidiosi per chi non ha altro da fare che badare a se stesso.
mercoledì 3 ottobre 2012
10 OTTOBRE, CORTEO FIACCOLATA
Sono le cifre di un problema sociale gravissimo, a cui lo Stato e gli Enti pubblici non sanno opporre alcuna politica per il diritto alla casa. Il passaggio da casa a casa per gli sfrattati resta una chimera, il tema del caro affitti e della precarietà abitativa non viene affrontato adeguatamente, le 650.000 famiglie collocate nelle graduatorie comunali per l’accesso a case a canone sociale, consumano il loro malessere (coabitazioni, sovraffollamenti, alloggi impropri) nella attesa vana di una assegnazione.
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