venerdì 10 giugno 2011

21 giugno: processo al diritto di abitare


Il 21 giugno processano il diritto all'abitare delle sei famiglie che “occupano” da più di un anno l'edificio di proprietà del Ministero della Difesa di via Allende. 
La loro colpa ? Aver difeso la loro dignità sottraendo all'incuria e al vandalismo un edificio di proprietà pubblica vuoto da 7 anni; aver sottratto alla speculazione immobiliare un bene di tutti ed avervi ricostruito la loro residenzialità. Aver affermato dei valori sociali che dovrebbero essere apprezzati non puniti, e che stanno al cuore di tutti i cittadini che vogliono una città solidale e inclusiva.
Chiediamo solidarietà e partecipazione, perché non si consumi l'ennesima ingiustizia a danno di famiglie a cui è stato imposto un lavoro senza diritti e un salario troppo modesto e intermittente e a causa di ciò hanno subito uno sfratto; famiglie che non hanno alcuna responsabilità della crisi sociale in corso. 
 
Tutto questo può andare perduto con un esito negativo del processo. Tutto questo può essere confermato se le associazioni, i sindacati, i cittadini fanno sentire la loro voce. Si tratta di fare una proposta al Ministero della Difesa, proprietario dello stabile, che induca lo stesso Ministero a cedere al Comune o all'Atc l'uso dello stabile.
La proposta è già inserita dagli avvocati delle famiglie nella linea di difesa giudiziaria e il suo valore sarebbe di molto accresciuto se fosse condivisa da associazioni, sindacati e cittadini.
La proposta è un comodato d'uso, di due o tre anni, con un risarcimento pari ad un canone di locazione calcolato nella misura del 10 % del reddito, e non inferiore ad un minimo. Il comodato comprenderebbe la verifica dei requisiti d'accesso delle famiglie (quelli della erp, per esempio), ovviamente la cura dello stabile e delle pertinenze secondo un regolamento da stabilirsi (quello già in atto, per esempio), nonché una assunzione di responsabilità da parte di una o più associazioni.
Fuori dal comodato, e per governarne la transizione, le associazioni e il sindacato d'intesa con il Comune e l'atc si impegnerebbero: al passaggio delle famiglie da “casa a casa”, secondo l'ordine della graduatoria atc o le possibilità di accesso all'agenzia Casa, all'uso sociale degli alloggi che eventualmente si liberassero, a confermare l'indisponibilità del bene pubblico e a realizzare il passaggio di proprietà dal Ministero al Comune o all'ATC.
 

Nessun commento:

Posta un commento

  FONDO DI RESISTENZA   con i pregiudicati della ex Mutua SOMMA VERSATA A TUTT'OGGI     7300 e...