sabato 13 novembre 2010

CORTEO !!

Il malessere sociale si diffonde tra i ceti popolari e gli annunci che arrivano dalle “istituzioni” non sono certo tranquillizzanti. Chi si è arricchito facendo mercato di tutto, diritti compresi, non curandosi delle disuguaglianze e degli imbarbarimenti delle relazioni sociali che andava seminando, si sottrae alle sue responsabilità e organizza una guerra contro i poveri a colpi di licenziamenti, precarietà, taglio della spesa pubblica e nuovo autoritarismo. In più, mette nelle mani di generali che hanno già agito fuori dalla norma dell'art.11 della Costituzione, un armamentario di guerra e di morte costosissimo. Sono risorse pubbliche che andrebbero utilizzate per garantire i diritti, alla casa, al lavoro, alla scuola, alla previdenza.
Anche nella nostra città gli arricchiti e i loro sodali nelle istituzioni stanno conducendo questo gioco, non riconoscendo nessun interlocutore sociale che non sia dalla loro parte, negando spazi di confronto e di negoziato, attribuendo uno statuto etico solo alle leggi del “mercato”. Chi è fuori mercato non conta nulla, questo è il loro imperativo. Dalla giunta arrivano nuovi tagli al bilancio, compreso ovviamente quello dei Servizi Sociali. Sindaco e giunta recitano un ruolo notarile e di rito, dunque assolutamente inefficace, quando a rischio sono gli interessi popolari (vedi Way Assauto, vedi politica della casa). Agiscono invece da protagonisti, di complemento alla “possidenza”, quando si tratta degli interessi delle banche, delle immobiliari, dei costruttori e di tutte quelle corporazioni che del malessere sociale non gliene importa nulla..
Ma il malessere sociale si diffonde come l'aria e se tra i ricchi e la “possidenza” semina preoccupazioni e paure e suggerisce comportamenti autoritari e razzisti, tra il popolo aguzza l'ingegno e produce una più chiara coscienza delle cose. L'opportunismo e il cinismo, quando sono “di riporto”, cioè valori trasferiti dalla cultura dominante, possono rovesciarsi in solidarietà e partecipazione.
Noi continuiamo a chiedere e proporre, ad essere dialoganti, ma cominciamo a gridare forte:
la vostra crisi non la paghiamo noi, “non riconosciamo alle vostre azioni nessuno statuto morale”, “i diritti sociali non sono negoziabili”, “basta spese per la guerra”.
Un altro modello sociale è possibile
purché si decida di:
  • tassare le rendite e i patrimoni
  • ridurre drasticamente le spese militari
  • finanziare un programma di opere pubbliche per ridurre ed eliminare il dissesto idrogeologico nazionale
  • finanziare l'industria delle energie alternative
  • sottrarre al mercato tutti i beni necessari per una dignitosa sopravvivenza di tutti i cittadini
  • far vivere la democrazia, non usarne gli strumenti per fini di parte.

Chiediamo al sindaco e alla giunta un confronto per:
  • rendere trasparente la graduatoria ATC
  • rinnovare le convenzioni a tempo scadute
  • attribuire all'emergenza il 70 % degli alloggi disponibili
  • requisire gli alloggi sfitti delle immobiliari, banche, assicurazioni
  • mantenere il carattere pubblico di tutti i beni del demanio e valorizzarli con progetti di tutela del legame sociale


Chiediamo al sindaco:
di fare una scelta di pace e di solidarietà; di chiedere al Governo il blocco dei programmi di produzione di 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighters che potrebbero impegnare il nostro paese fino al 2026, con una spesa complessiva di programma di quasi 16 miliardi di euro.
In un momento di grave crisi economica in cui non si riescono a trovare risorse per gli ammortizzatori sociali per i disoccupati e vengono tagliati i finanziamenti pubblici alla scuola, all’università e alle politiche sociali, destinare 16 miliardi di euro (circa 14 per la fase di acquisto ancora da deliberare) alla costruzione di 131 cacciabombardieri è una scelta sbagliata e incompatibile con la situazione sociale del paese.
Con 16 miliardi di euro si possono fare molte altre cose in alternativa! Ad esempio si possono contemporaneamente edificare 3000 nuovi asili nido, costruire 8 milioni di pannelli solari, dare a tutti i collaboratori a progetto la stessa indennità di disoccupazione dei lavoratori dipendenti, allargare la cassa integrazione a tutte le piccole imprese.
Con i 100 milioni di euro di un singolo cacciabombardiere JSF si potrebbero costruire 855 case popolari da 90 mq l'una (117.000 euro), con beneficiari 855 famiglie delle 650.000 in inutile attesa nelle graduatorie delle ex iacp !!
ciclinpropasti8novembreviamonti

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