giovedì 22 dicembre 2011

LETTERA


Egregio Prefetto,
abbiamo apprezzato le sue intenzioni e quelle dei suoi collaboratori e ci siamo riservati di verificarle nei fatti, sapendo fin troppo bene che non tutto sarebbe dipeso da lei. Bene, ciò che è accaduto finora è stato un faticosissimo rinvio dei primi tre sfratti in elenco (10, 12, 23 gennaio). Per il resto abbiamo avuto la conferma della situazione che avevamo discusso con lei il giorno 5 dicembre. Non si è aperta nessuna prospettiva per le famiglie già sfrattate, non ci è arrivato nessun segnale che le emergenze vengano gestite con criteri riconoscibili, non si è mosso nulla rispetto all'ipotesi di trasferire all'ente pubblico la proprietà dell'edificio di corso Volta. 

lunedì 12 dicembre 2011

CASA, LAVORO, DIGNITÀ


QUELLI CHE LA CRISI LA SUBISCONO
6 famiglie “occupanti” un edificio di via Allende
11 famiglie “occupanti” un edificio di via Orfanotrofio
6 famiglie truffate e sfrattate da un edificio di Corso Volta
8 famiglie senza tetto ospiti precari di amici e parenti

QUESTA È L'OSPITALITÀ CHE ASTI SA OFFRIRE
QUESTO È IL BUON NATALE CHE SAPPIAMO AUGURARE

martedì 6 dicembre 2011

Via Orfa:buon compleanno, 6 dicembre 2010/2011


Un anno di affermazione del diritto all'abitare di 11 famiglie
altrimenti minacciato da procedure di sfratto per morosità incolpevole; dalla impossibilità di affrontare in solitudine un problema sociale di questa gravità; dalla mancanza di alternative abitative (casa popolare o abitazione a canone calmierato), salvo disperdere le famiglie, dividendo i genitori dai figli, in approssimate reti di solidarietà amicale o parentale, o nell'ancor più approssimata foresteria del Comune (Maina). Nel conto delle costrizioni possibili (ma anche degli auspici dell'assessore ai Servizi Sociali) non manca il ritorno ai paesi di origine delle famiglie straniere senza lavoro stabile e reddito garantito.


Un anno di autogestione di un edificio di proprietà pubblica
una domiciliarità ricostruita tra mille difficoltà (l'impossibilità di attivare l'impianto di riscaldamento, il costo elevatissimo della energia elettrica attinta ad un contatore da cantiere, le ristrettezze di un edificio non residenziale trasformato, attorno ai servizi igienici esistenti, in 11 unità abitative,). Nonostante ciò l'unità delle famiglie è stata tutelata (i pasti attorno ad un tavolo, i bambini a scuola, il sonno protetto, gli adulti alla ricerca meno affannosa di una occasione di lavoro) e l'occupazione è adesso un progetto di convivenza e di inserimento sociale offerto all'interesse e alla collaborazione di chi auspica una società responsabile e solidale (sono costoro, purtroppo, ancora pochissimi).

  FONDO DI RESISTENZA   con i pregiudicati della ex Mutua SOMMA VERSATA A TUTT'OGGI     7300 e...