giovedì 27 gennaio 2011

CHI TURBA L'ORDINE PUBBLICO


O forse turba i fautori di un ordine sociale iniquo, in cui tutto è fatto merce e precarietà a vantaggio di una minoranza ? Sedici famiglie senza alternativa abitativa, insieme ai volontari del Coordinamento Asti-est e di altre associazioni cittadine, hanno occupato” l'edificio di proprietà dell'asl in via Orfanotrofio e l'edificio di proprietà del demanio di via Allende. Entrambi gli edifici erano abbandonati da anni all'incuria, in attesa di valorizzazione mercantile. Le sedici famiglie, uomini donne e bambini colpite da sfratti esecutivi per morosità incolpevole, rischiavano di finire sulla strada o disperse nelle assai approssimate reti di solidarietà di questa città. Sono anni che non si costruiscono alloggi popolari e i 108 che arriveranno a partire dagli ultimi mesi del 2011 si confronteranno con una richiesta di 600 aspiranti assegnatari in graduatoria atc e con una emergenza abitativa ormai cronica.
La “possidenza” di questa città ha finora mostrato il suo volto peggiore, quello soddisfatto dei consumi opulenti e degli affari, e una sensibilità lontanissima da qualsiasi responsabilità sociale. Altrimenti non si spiegherebbe una attività immobiliare che non si ferma, anzi si intensifica con la previsione di nuovi centri commerciali, nonostante in città ci siano più di 2000 alloggi vuoti e decine di contenitori dismessi e inutilizzati da anni.
Le Giunte e gli Assessorati, mentre assecondano questa rapina del territorio, sono assenti nella tutela del diritto all'abitare dei cittadini. Gestiscono l'ordinaria amministrazione con risorse residuali, senza affrontare le cause di un problema sociale gravissimo, di un bisogno abitativo sempre più insoddisfatto. Intanto però caldeggiano azioni legali a tutela della proprietà. Famiglie e volontari hanno già ricevuto diverse notifiche di reato (in particolare l'“invasione di edificio”, art. 633 c.p.) e le famiglie di via Allende subiranno un processo a partire dal 23 di aprile. Ovviamente ci auguriamo che i giudici valutino il carattere necessitato delle “occupazioni”, soprattutto l'esigenza di tutelare un diritto che per i giudici della Cassazione “merita di essere annoverato tra i diritti fondamentali della persona” (art.2 della Costituzione).
Dunque l'assenza delle istituzioni nel tutelare il diritto all'abitare non è innocente perché favorisce i costruttori, i proprietari di aree urbane, le corporazioni professionali e i cittadini ricchi, i fautori del mercato senza regole, gli affossatori degli articoli 3 e 42 della Costituzione, quelli che “se sei povero è colpa tua”. L'occupazione degli edifici di via Orfanotrofio e via Allende, da parte delle famiglie e dei volontari delle associazioni, oltre che una scelta necessitata da un bisogno non negoziabile, è il tentativo di riempire quella assenza. E' anche una piccola riappropriazione di sovranità, un atto che si aggiunge ai mille agiti in questo momento sul territorio nazionale per riaffermare una cultura dei diritti e una democrazia partecipata.
Coordinamento Asti-Est
Le sedici famiglie di via Allende e via Orfanotrofio

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