L’aspetto
più inquietante dal punto di vista politico di chi, come me, si è
acceso di entusiasmo per il primo Brancaccio (Giugno), è stato
constatare a posteriori, dal documento firmato a quattro mani in in
avanti, il ruolo preponderante dei partiti sul ruolo marginale dei
cosiddetti civici (cittadini, associazioni, movimenti di base). Poco
importa, da questo punto di vista che Rifondazione abbia fatto dello
“entrismo” mentre gli altri tre abbiano preferito un percorso
parallelo a quello dei “civici”. In quanto ai civici, con o senza
tessera di partito in tasca, delle cento città - e qui posso
tralasciare i documenti e riferirmi alla breve esperienza astigiana -
non hanno nemmeno avuto il tempo di conoscersi e di confrontarsi tra
loro sui problemi dei rispettivi territori. Altro che percorso di
lunga lena, con la scadenza elettorale come tappa di minore
importanza !
mercoledì 15 novembre 2017
sabato 4 novembre 2017
LA QUESTIONE ABITATIVA
L’articolo che linkiamo tra i «testi di un certo interesse», composto per il Manifesto da uno studioso della “questione abitativa” in Italia, anticipa i temi della nostra assemblea dell’8 novembre. In particolare (a) l’uso ideologico dei concetti di legalità e di emergenza, per nascondere i termini veri della “questione abitativa”; (b) lo strapotere del blocco sociale che fa capo alla rendita (il partito del mattone); (c) il valore sociale e politico (di contrasto dello strapotere di cui si è detto) delle “occupazioni” degli edifici dismessi e in abbandono.
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