giovedì 8 settembre 2011

La questione abitativa in tempo di crisi


La questione abitativa in tempo di crisi non ha più nulla di “settoriale”. E' un indicatore di un più generale malessere sociale. Dominio del mercato (mai declinato in modo così feticistico), del capitale finanziario, conseguente restringimento o negazione dei diritti (costituzionali e non) e delle pratiche democratiche, ecco come è nato questo malessere. Quando diciamo: le occupazioni e i contratti degli sfratti sono necessitati (lo ha detto persino un giudice) prendiamo atto di una situazione in cui si è chiuso uno spazio pubblico di tutele, di negoziato e di democrazia partecipata; una situazione in cui un nuovo spazio pubblico deve essere riaperto e può essere riaperto solo con atti costitutivi di una nuova sovranità. E' la situazione in cui si trovano tutti i movimenti; è la situazione in cui maturano le relazioni di “mutuo soccorso”. Una relazione di “mutuo soccorso”, questo vuole essere l'assemblea del 22.

mercoledì 7 settembre 2011

Un passo avanti e due indietro



La frequentazione dei tavoli attivati per fronteggiare l'emergenza abitativa non è stata finora molto incoraggiante. Intanto tre tavoli sono davvero troppi e segnalano una difficoltà di rapporti tra le istituzioni che andrebbe superata. Per cogliere tutta la gravità del problema sociale e per rappresentarne meglio i nessi con i contesti più ampi di quelli del comune capoluogo, sarebbe meglio averne uno, in capo al Prefetto. 

  FONDO DI RESISTENZA   con i pregiudicati della ex Mutua SOMMA VERSATA A TUTT'OGGI     7300 e...