Siamo a circa un mese da che abbiano dato inizio alla ”occupazione” dello stabile di via Allende, precisando a destra e a manca le ragioni e il senso di questa azione, e i rapporti con i nostri interlocutori istituzionali, in particolare con l'assessore alle politiche sociali, sono congelati in una sorta di limbo, essendo noi nella metafora, i peccatori.
L'attesa che dovremmo scontare per riuscire a negoziare la soluzione abitativa di sei famiglie e successivamente per poter riprendere, forse, un confronto su tutta la questione delle abitazioni, dipenderebbe dall'aver occupato abusivamente lo stabile, dall'aver violato leggi e norme sulla proprietà. Non tratto con chi occupa, continua a tuonare l'assessore, se dipendesse da me vi avrei già sgomberati.