Neanche morto !!
con questa espressione
l'assessore ha risposto alle sollecitazioni di chi gli chiedeva
l'applicazione dell'art.10 (riserve) della nuova legge regionale.
Quell'articolo, come è noto, attribuisce ai Comuni la facoltà di
riservare alle “emergenze abitative” fino al 50 % degli alloggi
disponibili su base annua. Il comma 5 dello stesso articolo
autorizza, in situazioni di emergenza abitativa di particolare
urgenza, la stipula di convenzioni provvisorie, “anche in deroga
all'art. 3 della legge regionale” (requisiti di accesso all'erp).
Questo strumento, secondario e complementare al primo (la % di
riserva) ha un carattere del tutto eccezionale, sia perché mette in
deroga l'articolo 3 (requisiti di accesso alla erp), sia perché
esclude il titolare dall'accesso ad eventuali bandi, sia perché la
convenzione provvisoria non è rinnovabile o prorogabile (a
differenza di quanto concedeva la vecchia legge). Usare solo il comma
5, come è stato ventilato dall'assessore nel corso della
discussione, mette solo in moto un guazzabuglio giuridico e
presuppone una emergenza abitativa assolutamente residuale.
L'assessore con quella
espressione si è mostrato per l'ennesima volta e oltre qualsiasi
dubbio irremovibile, rigido e fermo (persino una virtù) nelle
analisi e nelle intenzioni. A distanza di anni, sollecitato dalla
nostra azione, consigliato dal Prefetto e dall'Atc ha concesso che
l'emergenza abitativa sia in qualche modo censita, ma in
corrispondenza di un fenomeno reale a suo giudizio residuale, vale a
dire che non giustifica l'uso dello strumento di legge della % di
riserva. Quindi niente delibera di Biella, come da noi più volte
richiesto. In più ma solo per sottolineare il valore della sua
analisi, ha concesso che il censimento delle emergenze dia luogo ad
una graduatoria che distilli, nei requisiti di chi viene iscritto,
l'emergenza dell'emergenza; l'emergenza al cubo a cui rispondere,
forse, con una assegnazione “fuori graduatoria”. Insomma, una
graduatoria dell'emergenza ad uso e consumo dell'assessore.
Irricevibile, e l'associazione ha fatto bene a ribadire il giudizio
già espresso con i sindacati il giorno 28: non c'è alcuna
condizione per avviare un dialogo all'altezza della eccezionale
gravità e complessità dei problemi da affrontare.
L'analisi e
l'orientamento dell'assessore risultano arretrati rispetto alla
stessa legge e alle interpretazioni che in genere ne vengono fatte in
Piemonte. Siamo davvero al limite della “omissione di atti in
ufficio” e l'ipotesi di una denuncia è ormai da prendere
seriamente in considerazione. In più la situazione è tale da
mettere in discussione il carattere solidaristico della stessa legge.
Semplificando, la legge e i suoi strumenti possono funzionare se in
qualche modo c'è un ragionevole rapporto tra offerta di case
popolari o a canone calmierato e bisogno abitativo insoddisfatto.
Ma siamo così lontani
da quel rapporto che l'emergenza è ormai diventata permanente,
incontenibile senza provvedimenti fuori dall'ordinaria
amministrazione. Il legislatore si è accorto che la situazione
sociale in cui si presenta il problema abitativo oggi non ha
precedenti e infatti nel definire le situazioni di emergenza fa
riferimento a circostanze che vanno aldilà dei casi singoli (gli
sfratti esecutivi, le vendite giudiziarie di immobili), ma non ha
potuto fornire nella stessa legge gli strumenti di una politica per
l'abitare, una politica che non c'è e che l'assessore tenta di
sostituire con un uso clientelare e xenofobo della miseria di cui
dispone e di cui accetta le tutte premesse.
Come “osservatori”
nella riunione che ci sarà lunedì credo che dovremo mostrare la
nostra opposizione a graduatorie che non applichino semplicemente le
norme della nuova legge. Si vuole attribuire un punteggio ? Si
applichi l'art.8 della LR (punteggi da attribuire ai richiedenti). In
quanto alle relazioni della nostra associazione con la Prefettura e
la Questura, ottime sotto ogni punto di vista, non c'è alcuna
ragione al momento perché non siano confermate. Ci tocca però
chiudere una ultima fase, con un giudizio severamente negativo.
Quest'ultima fase, che noi abbiamo definito di estrema verifica delle
intenzioni dell'assessore, in cui la Prefettura ha investito, oltre
il suo ruolo istituzionale, e con il massimo apprezzamento
dell'associazione, risorse e aspettative, si chiude purtroppo con un
nulla di fatto.
Asti 20/01/12
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