venerdì 20 gennaio 2012

NEANCHE MORTO !!


Neanche morto !!
con questa espressione l'assessore ha risposto alle sollecitazioni di chi gli chiedeva l'applicazione dell'art.10 (riserve) della nuova legge regionale. Quell'articolo, come è noto, attribuisce ai Comuni la facoltà di riservare alle “emergenze abitative” fino al 50 % degli alloggi disponibili su base annua. Il comma 5 dello stesso articolo autorizza, in situazioni di emergenza abitativa di particolare urgenza, la stipula di convenzioni provvisorie, “anche in deroga all'art. 3 della legge regionale” (requisiti di accesso all'erp). Questo strumento, secondario e complementare al primo (la % di riserva) ha un carattere del tutto eccezionale, sia perché mette in deroga l'articolo 3 (requisiti di accesso alla erp), sia perché esclude il titolare dall'accesso ad eventuali bandi, sia perché la convenzione provvisoria non è rinnovabile o prorogabile (a differenza di quanto concedeva la vecchia legge). Usare solo il comma 5, come è stato ventilato dall'assessore nel corso della discussione, mette solo in moto un guazzabuglio giuridico e presuppone una emergenza abitativa assolutamente residuale.

L'assessore con quella espressione si è mostrato per l'ennesima volta e oltre qualsiasi dubbio irremovibile, rigido e fermo (persino una virtù) nelle analisi e nelle intenzioni. A distanza di anni, sollecitato dalla nostra azione, consigliato dal Prefetto e dall'Atc ha concesso che l'emergenza abitativa sia in qualche modo censita, ma in corrispondenza di un fenomeno reale a suo giudizio residuale, vale a dire che non giustifica l'uso dello strumento di legge della % di riserva. Quindi niente delibera di Biella, come da noi più volte richiesto. In più ma solo per sottolineare il valore della sua analisi, ha concesso che il censimento delle emergenze dia luogo ad una graduatoria che distilli, nei requisiti di chi viene iscritto, l'emergenza dell'emergenza; l'emergenza al cubo a cui rispondere, forse, con una assegnazione “fuori graduatoria”. Insomma, una graduatoria dell'emergenza ad uso e consumo dell'assessore. Irricevibile, e l'associazione ha fatto bene a ribadire il giudizio già espresso con i sindacati il giorno 28: non c'è alcuna condizione per avviare un dialogo all'altezza della eccezionale gravità e complessità dei problemi da affrontare.
L'analisi e l'orientamento dell'assessore risultano arretrati rispetto alla stessa legge e alle interpretazioni che in genere ne vengono fatte in Piemonte. Siamo davvero al limite della “omissione di atti in ufficio” e l'ipotesi di una denuncia è ormai da prendere seriamente in considerazione. In più la situazione è tale da mettere in discussione il carattere solidaristico della stessa legge. Semplificando, la legge e i suoi strumenti possono funzionare se in qualche modo c'è un ragionevole rapporto tra offerta di case popolari o a canone calmierato e bisogno abitativo insoddisfatto.
Ma siamo così lontani da quel rapporto che l'emergenza è ormai diventata permanente, incontenibile senza provvedimenti fuori dall'ordinaria amministrazione. Il legislatore si è accorto che la situazione sociale in cui si presenta il problema abitativo oggi non ha precedenti e infatti nel definire le situazioni di emergenza fa riferimento a circostanze che vanno aldilà dei casi singoli (gli sfratti esecutivi, le vendite giudiziarie di immobili), ma non ha potuto fornire nella stessa legge gli strumenti di una politica per l'abitare, una politica che non c'è e che l'assessore tenta di sostituire con un uso clientelare e xenofobo della miseria di cui dispone e di cui accetta le tutte premesse.
Come “osservatori” nella riunione che ci sarà lunedì credo che dovremo mostrare la nostra opposizione a graduatorie che non applichino semplicemente le norme della nuova legge. Si vuole attribuire un punteggio ? Si applichi l'art.8 della LR (punteggi da attribuire ai richiedenti). In quanto alle relazioni della nostra associazione con la Prefettura e la Questura, ottime sotto ogni punto di vista, non c'è alcuna ragione al momento perché non siano confermate. Ci tocca però chiudere una ultima fase, con un giudizio severamente negativo. Quest'ultima fase, che noi abbiamo definito di estrema verifica delle intenzioni dell'assessore, in cui la Prefettura ha investito, oltre il suo ruolo istituzionale, e con il massimo apprezzamento dell'associazione, risorse e aspettative, si chiude purtroppo con un nulla di fatto.
Asti 20/01/12

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