La
mattina del 15 luglio scorso, nel quartiere di Primavalle a Roma,
dopo un assedio durato tutta la notte, un imponente apparato di forze
dell’ordine (centinaia di agenti, diciotto blindati della polizia,
sei camionette, sei defender, due idranti e un elicottero), ha
effettuato lo sgombero di alcune decine di famiglie italiane e
straniere (con circa 80 minori), che abitavano dal 2003 in un
edificio di via Capranica. Inutili i tentativi di “dialogo”
portati avanti nel corso della notte: “Si è trattato di una
trattativa fasulla, l’ordine era quello di sgomberare sin dal
principio e di farlo in maniera plateale”.
L’assessorato
ai servizi sociali di Roma, dopo aver dichiarato la ricerca di
soluzioni abitative dignitose senza dividere le famiglie, ha poi
proceduto al ricollocamento temporaneo di parte delle persone
(sradicate dai loro contesti sociali, scolastici, e di vita senza
alcuna prospettiva futura), in dormitori, centri di accoglienza a
bassa soglia e servizi non meglio identificati sparsi per il
territorio.