mercoledì 6 novembre 2013

PROPRIETÀ ASSENTEISTA E PICCOLA PROPRIETÀ IMMOBILIARE

La famiglia di cui si è discusso, ieri sera, nell’assemblea degli occupanti e delle famiglie sotto sfratto ci era già nota. Lui, Choundi Said, opeaio edile, con una normale storia di lavoro fino al 2012, poi una disoccupazione che non ha avuto termine, una figlia minore di 4 anni, una moglie incinta.

Quando abbiamo contrastato lo sfratto, al quarto accesso – i precedenti ottenuti con il contributo economico del Comune – il capofamiglia aveva già percorso tutta la strada delle incertezze e delle vane attese di chi, trovandosi improvvisamente privato di un reddito da lavoro, si rivolge ai vari sportelli della filantropia pubblica e privata. I funzionari e i loro dirigenti del Centro per l’impiego, dei Servizi Sociali e della Caritas presumono di poter offrire qualcosa di più di un atto filantropico o compassionevole. E’ vero, ma quel qualcosa di più sono solo annunci di politiche sociali e della casa che non vengono mai attuate, di cui non si vede alcun presupposto. Diversamente, non si arriverebbe a proporre ad una famiglia come quella del signor Choundi Said, vittima di una crisi di cui non condivide alcuna responsabilità, la sua dissoluzione. Mittente della proposta l’assessorato alle politiche sociali “viaggio accompagnato al paese d’origine per tutta la famiglia oppure centro di accoglienza per la figlia minore” . Il tutto regolarmente annotato dall’ufficiale giudiziario esecutore dello sfratto.

  FONDO DI RESISTENZA   con i pregiudicati della ex Mutua SOMMA VERSATA A TUTT'OGGI     7300 e...