martedì 27 aprile 2010

UNA SIMPATICA CAROGNA

Via Fratelli Olivero 2, San Rocco, antico rione cittadino. Prima della industrializzazione sede di chiese, conventi, caserme, confraternite, case patrizie. Poi quartiere popolare, case/fabbriche, laboratori di sellai, fabbri e falegnami, residenze di operai. I primi lotti di alloggi iacp sono stati costruiti qui, quando la gescal (contributo su salari e stipendi, fino al 75) finanziava l'edilizia residenziale pubblica. Quegli alloggi sono stati quasi tutti venduti ai loro assegnatari, durante la prima ondata di privatizzazioni, negli anni settanta. Finiti nel marcato immobiliare, adesso possono essere di chiunque. Alcuni sono rimasti dell'atc (Agenzia Territoriale per la Casa).

domenica 25 aprile 2010

Si, siamo la lobby dell'uguaglianza e del libero pensiero.


Sono circolati in questi giorni giudizi che ci attribuiscono scelte e intenzioni che non sono le nostre. L'intento è quello di stravolgere il senso delle cose che facciamo, metterci in cattiva luce, impedire che gli esiti da noi auspicati si compiano.
Siamo stati descritti come una lobby che tutela gli interessi particolari dei suoi aderenti, dunque gli interessi delle sei famiglie che hanno “occupato” lo stabile di via Allende.

giovedì 15 aprile 2010

Il Consiglio Comunale di Asti

Ordine del giorno presentato in Consiglio Comunale dalla “minoranza”

Il Consiglio Comunale di Asti


confermando il giudizio dell'Anci che annovera il problema abitativo tra quelli di massima gravità in carico ai Comuni;
considerando che tale problema si presenta in città con l'aggravante di una emergenza sfratti che compromette il diritto all'abitare di decine di famiglie;
giudicando inoltre che la l'attuale disponibilità di alloggi a canone sociale sia lontanissima da quella necessaria per affrontare il problema con efficacia.


ritiene


  1. che debba essere al più presto accertata e sollecitata l'intenzione di enti pubblici e privati, banche, assicurazioni e immobiliari, di disporre un uso sociale del patrimonio edilizio di loro proprietà, attualmente in dismissione;
  2. che tale uso possa essere regolato con criteri non esclusivamente mercantili, valorizzando l'attività di associazioni e di altri soggetti sociali che agiscono senza fini di lucro;
  3. che l'occupazione dello stabile di edilizia residenziale di via Allende, di proprietà del demanio, vuoto da anni e abbandonato all'incuria, sia un atto illegale e pertanto non confermabile nella sua dimensione giuridica, ma sia anche un atto dovuto alle famiglie il cui diritto all'abitare è violato dalle vicissitudini della crisi sociale presente, nonché un atto dovuto ad una morale pubblica, per fortuna ancora viva, che non accetta lo sperpero di risorse in disponibilità di tutti i cittadini, come quelle appunto del demanio.
pertanto invita la giunta a


convocare un consiglio comunale aperto per discutere pubblicamente questi problemi;
confermare l'interesse all'ipotesi, circolata in queste settimane, di una intesa tra Il Comune, Il Ministero della Difesa e l'atc per un uso sociale dello stabile di via Allende, attualmente “occupato” da sei famiglie;
verificare da subito la possibilità di una cessione temporanea al Comune del suddetto stabile, a titolo di anticipazione della ipotesi di cui si parla;
convocare il tavolo delle emergenze per ritessere il filo del dialogo con le associazioni che da mesi conducono azioni in difesa del diritto all'abitare.


ODG presentato in Consiglio Comunale da alcuni consiglieri dell'opposizione Asti aprile 2010

sabato 10 aprile 2010

MANIFESTAZIONE/CORTEO DEL 10 APRILE

Il Coordinamento delle associazioni per il diritto alla casa. (Coordinamento Asti-Est, Associazione Amal, Varie&Eventuali, AISAP, Collettivo Sherwood, Associazione A Sinistra, Cobas Asti, Forum Sociale, Tempi di Fraternità, Psichiatria democratica), ha promosso (dal mese di luglio dell'anno scorso ad oggi) decine di azioni pubbliche (presidi, assemblee e contrasti degli sfratti) in difesa del diritto all'abitare di famiglie sfrattate o già minacciate da sfratto o con condizioni abitative inaccettabili (violazione di norme edilizie e igienico/sanitarie).
In città il bisogno abitativo insoddisfatto non si manifesta solo in queste forme estreme ma accresce il malessere di centinaia di altre famiglie colpite dagli effetti più negativi della presente crisi sociale. Questo bisogno si può riassumere sommariamente nei numeri seguenti: 40 circa famiglie in emergenza abitativa, minacciate da sfratto oppure già sfrattate e in condizioni abitative assai precarie; circa 600 famiglie in graduatoria atc in attesa di una casa popolare. Una attesa, è bene non dimenticarlo fatta di coabitazioni, sovraffollamenti, abitazioni improprie, impossibilità di comporre nuove famiglie o di accompagnare senza ulteriore danno gravi problemi di handicap o di relazione.
Le ragioni di questo bisogno nascono prevalentemente dalla precarietà o modestia dei redditi delle famiglie, condizioni di reddito che sono andate peggiorando in questo ultimo decennio e non cessano di peggiorare, nel venir meno di posti di lavoro e di ammortizzatori sociali. Questo bisogno, inoltre incontra un mercato immobiliare altamente speculativo e perciò escludente per soglie di reddito continuativo inferiori a 1000 euro, ed incontra una offerta di alloggi popolari che fino al 2012 è ridotta ai cosiddetti alloggi di risulta, vale a dire alloggi popolari rilasciati dagli inquilini per ragioni varie. I primi alloggi popolari di nuova costruzione (programma casa della Regione Piemonte) saranno disponibili verso la prima metà del 2012.
Questo buco nero di indisponibilità di alloggi popolari o a canone sociale non può essere riempito dall'ordinaria amministrazione di un assessorato ridotto al lumicino delle risorse, ancora meno da provvedimenti che accrescono il danno delle famiglie come quelli agiti finora dall'assessore ai servizi sociali (scissione delle famiglie, inviti al fai da te, modestissimi interventi economici) o annunciati (le case popolari ai piemontesi, la rotazione delle emergenze nelle cosiddette case parcheggio).
Questo buco nero non può neppure essere riempito dal moltiplicarsi delle azioni di contrasto delle Associazioni. Le azioni di contrasto della esecuzione degli sfratti sono state almeno una quarantina dal mese di luglio del 2009. Sono state un investimento massiccio di partecipazione, assunzione di responsabilità, presa di coscienza del problema e solidarietà, ma hanno costretto le Associazioni anche ad un ruolo improprio, di supplenza dell'assessorato ai servizi sociali (erogazione di contributi per ottenere il rinvio degli sfratti esecutivi o per permettere la sottoscrizione di un contratto di locazione).
Ma la percezione di questo gravissimo problema abitativo, risulta assolutamente falsata, (il problema ricondotto alle difficoltà di ogni singola famiglia), se non tocca l'assetto della proprietà edilizia in città. I suoi protagonisti, chi sono, con quali regole e valori hanno fatto dell'edilizia residenziale una pura questione di mercato, cosicché al presente ci siano in città migliaia di alloggi sfitti, di proprietà immobiliari pubbliche e private, lasciati all'incuria, edifici il cui valore d'uso sarebbe preziosissimo per le persone in carne ed ossa, sfrattate o minacciate da sfratto, che invece viene cancellato da una astratta attesa di “valorizzazione”.
Di questi monumenti all'ingiustizia c'è pieno in città. Cliniche ed ospedali, edifici dismessi di enti pubblici o privati, persino edifici di edilizia residenziale, vuoti da anni, tutti in attesa di un acquirente, ovviamente a prezzi di mercato.

Per tutte queste ragioni, che vengono condensate in poche richieste

  1. acquisizione temporanea (fino al 2012) per usi sociali di alloggi di proprietà pubblica o privata, vuoti da anni;
  2. il ripristino di una procedura trasparente dell'emergenza (criteri, priorità, ecc.);
  3. la convocazione immediata del tavolo delle emergenze abitative.

le associazioni che hanno promosso in questi ultimi mesi iniziative in difesa del diritto all'abitare, annunciano che il giorno di sabato, 10 aprile 2010, terranno una manifestazione/corteo per la casa, il lavoro e il reddito. Invitano pertanto alla partecipazione sindacati degli inquilini e di fabbrica, e altre associazioni o partiti che ritengano di condividerne il senso.

La manifestazione/corteo avrà il seguente svolgimento:

  • concentramento in piazza S.Secondo alle ore 14,30;
  • partenza del corteo alle ore 15,00;
  • percorso: Via Garibaldi, P. Alfieri lato prefettura, Corso alla Vittoria, Viale Rosselli, Corso Galileo Ferraris, Corso Pietro Chiesa;
  • conclusione Circolo Way Assauto.


Il Coordinamento delle associazioni per il diritto alla casa.

Coordinamento Asti-Est, Associazione Amal, Varie&Eventuali, AISAP, Collettivo Sherwood, Associazione A Sinistra, Cobas Asti,Forum Sociale, Tempi di Fraternità, Psichiatria democratica , Collettivo Pecore Nere

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